Cosa è la peritonectomia
La peritonectomia, o intervento di Sugarbaker, è un trattamento chirurgico integrato che può essere applicato ad alcuni pazienti con carcinosi peritoneale da malattie tumorali che si sono dimostrate sensibili a questa terapia, come i tumori dell'ovaio e del colon (carcinosi secondarie), i mesoteliomi peritoneali e gli pseudomixomi peritonei (carcinosi primitive). Il termine peritonectomia significa asportazione del peritoneo, che è una membrana che riveste internamente il nostro intestino e gli altri visceri (stomaco, fegato, milza, utero, annessi) e la parete interna dell'addome. Su questa membrana tendono a depositarsi le cellule neoplastiche dell'interno dell'addome, fino a creare dei noduli e placche che confluiscono fra di loro. La presenza di malattia sul peritoneo rallenta progressivamente la funzione intestinale, fino a configurare un quadro di carcinosi peritoneale.
Uno dei requisisti fondamentali per l'intervento è l'assenza di metastasi derivanti dalla malattia iniziale.
L'intervento consiste nell'eseguire sull'addome una incisione laparotomica mediana allo scopo di esplorare completamente i visceri, per valutare l'estensione della carcinosi peritoneale e fare una previsione della possibilità di asportazione della malattia.
Lo scopo dell'intervento è non lasciare malattia visibile ad occhio nudo o, se non è possibile asportare tutto il visibile, lasciare noduli di diametro massimo non superiore a 3-5 millimetri; per asportare la malattia è necessario rimuovere il rivestimento peritoneale dell'interno dell'addome e quello che riveste i visceri (stomaco, intestino, fegato, colecisti, vescica, utero ed annessi).
Spesso, per raggiungere una 'pulizia' spinta è necessario asportare molto, non solo il peritoneo. L'intento del chirurgo è un intervento che abbia un profilo di rischio accettabile per le condizioni del paziente e sia compatibile con una qualità residua di vita buona.
Una volta eseguita la fase demolitiva dell'intervento è necessario iniziare la Chemioipertermia intraperitoneale.
Chemioipertermia intraperitoneale
La chemioipertermia intraperitoneale, come descritto in altra sezione di questo sito, ha l'intento di trattare con farmaci antitumorali ad alto dosaggio e con temperature elevate tutta la cavità addominale, in modo da cercare di curare la malattia residua, microscopica e macroscopica eventualmente ancora presente. Lo scopo di associare elevate temperature e farmaci antitumorali serve per facilitare l'effetto sinergico dei due fattori contro il tumore.
Una volta esaurita la fase della chemioipertermia si eseguono ulteriori manovre chirurgiche di completamento, controllo dell'emostasi, posizionamento di drenaggi, eventuale confezionamento di stomie per protezione di suture intestinali.